La Valutazione Posturale Semi-Statica parte 2
Sway Test Eyes-Closed / Head-Tilt
L’indagine posturale, in questa situazione semi-statica, può essere quindi arricchita di ulteriori informazioni ripetendo il Sway Test alterando alcuni elementi dell’esecuzione. Da una prima situazione con appoggio bipodalico e occhi aperti, si passa ad una situazione in cui il soggetto mantiene gli occhi chiusi durante il test: questo passaggio, sottraendo le informazioni provenienti dal sistema visivo, è utile per focalizzare l’indagine sulla capacità di controllo posturale in situazione dove i sistemi vestibolare e propriocettivo sono gli unici a fornire informazioni per l’aggiustamento dinamico della postura. Allo stesso modo, la posizione della testa può essere modificata nella ripetizione del test iniziale (tilt laterale o iperestensione) per andare a ridurre ed alterare quelle che sono le informazioni provenienti dal sistema vestibolare.
Incrociando i dati da queste prime rilevazioni, è possibile creare un profilo del soggetto ed avere indicazioni preziose sia in riabilitazione che in situazione di training di soggetti sani. Differenze marcate sui livelli di stabilità tra lo Sway Test con occhi aperti e quello con occhi chiusi, ad esempio, suggeriscono l’assenza di un adeguato ribilanciamento del peso specifico dei diversi sistemi sensoriali, in questo caso dei sistemi vestibolare e propriocettivo: questo fattore è sicuramente importante poiché è associato a disfunzionalità dell’equilibrio e rischio di cadute (Peterka, 2002).
I soggetti tenderanno generalmente a mostrare livelli di oscillazione del tronco inferiori nella situazione iniziale (occhi aperti e capo in posizione neutra), dal momento che in questo caso tutti e tre i sistemi sensoriali forniscono informazioni in maniera coordinata senza necessità di riorganizzare il loro rapporto di equilibrio. Paragonando le tre situazioni (occhi aperti, chiusi, e head-tilt) Woollacott et al. (1986) hanno riportato come tali livelli di oscillazione siano mediamente più alti con i soggetti che cercano di mantenere la posizione con occhi chiusi, e più alti ancora quando ai soggetti veniva applicato un disturbo al sistema vestibolare (risultati sulla scala Sway Index di rispettivamente 5, 9 e 12 su 100).
Nella pratica, è possibile quindi calcolare il delta tra le variabili analizzate nelle diverse modalità di test eseguite, e considerare ∆>50% come flag per un potenziale intervento (Hufschmidt et al., 1980).
∆ > 50% Sway Occhi aperti – Occhi chiusi |
∆ > 50% Sway Occhi aperti – Head Tilt |
Potenziale deficit Propriocettivo, Vestibolare | Potenziale deficit Visivo, Propriocettivo, |
One Leg Sway Test
L’analisi dei risultati dello Sway Test è resa ancor più interessante se il test viene effettuato in posizione mono-podalica. L’esecuzione rimane la stessa, ma al soggetto viene chiesto di ripetere l’esecuzione mantenendo l’equilibrio su un piede solo.
Oltre a ridurre la base di appoggio (aumentando quindi il grado di instabilità iniziale), l’attivazione della muscolatura dell’arto in appoggio presenta un chiaro aumento rispetto all’esecuzione del test in bi-podalico, come conseguenza delle oscillazioni più marcate e del minor numero di comparti neuromuscolari coinvolti nel mantenimento dell’equilibrio.
L’esecuzione mono-podalica permette infatti un’analisi sulla simmetria tra lato destro e sinistro nelle varie situazioni, fornendo indicazioni importanti sulla strategia di controllo posturale nei due lati. Nell’analisi pratica, delle differenze superiori al 20% tra le variabili di lato destro e sinistro sono da considerare come potenziali opportunità per ulteriore investigazione (ad esempio l’incrocio dei dati relativi a mobilità articolare o attivazione neuromuscolare) (Wei-Hsiu et al., 2009).
Nella tabella sottostante è riportato un esempio pratico di indagine posturale approfondita che si basa sulle diverse modalità di Sway Test.