Riduzione del rischio di caduta negli anziani e nelle persone fragili
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Le cadute rappresentano un problema rilevante nella popolazione anziana
Quali sono le azioni che si possono mettere in campo per ridurre questo rischio?
La caduta è correlata ad una perdita dell’equilibrio senza perdita di coscienza. Le cadute possono essere prevedibili, accidentali ed imprevedibili.
- Le cadute prevedibili rappresentano circa il 78% delle cadute e capitano solitamente a persone disorientate o con problemi nella deambulazione. A volte anche per reazioni ai farmaci
- Le cadute accidentali, sono pari al 14% e sono dovute spesso a fattori ambientali, come ad esempio lo scivolamento sul pavimento bagnato oppure durante una passeggiata a causa di troppi elementi di distrazione
- Le cadute imprevedibili, pari al 18%, accadono a persone in buone condizioni cliniche e funzionali, in cui può subentrare ad esempio un improvviso disturbo dell’equilibrio.
Le percentuali di caduta ogni anno , sono così suddivise:
- Circa il 28-35% delle persone che ogni anno cadono, hanno almeno di 65 anni
- Il 32-42% delle cadute, sono di persone ultrasettantenni.
Le cadute si verificano quindi in prevalenza nelle persone anziane, nella classe di età tra i 74 e gli 85 anni. Ma le cadute riguardano anche altri soggetti fragili con disabilità motorie e/o cognitive (OMS, 2015).
Vari possono essere i fattori causanti:
- Fattori personali
- Età
- Sesso ( principalmente femminile )
- Alterazione della mobilità
- Disabilità percettive
- Limitazioni cognitive
- Alterazione dello stato mentale
- Anamnesi di cadute precedenti e/o ricorrenti
- Patologie croniche ( demenza, epilessia, Parkinson, scompenso cardiaco, le malattie cardiovascolari, l’anemia, le neoplasie ed il diabete…. )
- Fattori legati all’ambiente
- Alcune categorie di farmaci
- Comportamenti a rischio ( vita sedentaria, l’eccesso di alcool e l’alimentazione scorretta)
- Inadeguatezza del vestiario, delle calzature o degli ausili ( vestiario pesante ed ingombrante, Occhiali che non sono in linea con il deficit visivo, calzature non idonee, bastoni inadatti o usati in maniera non corretta )
Gli esiti di una caduta possono essere: contusioni e ferite superficiali, ma anche, nel 5-6% dei casi, fratture, nello specifico:
- fratture di femore, che predominano negli anziani con più di 75 anni; esse rendono solitamente necessario un intervento chirurgico di osteosintesi o di impianto di una protesi d’anca. Inoltre la guarigione da una lesione, come per esempio una frattura, è di solito lenta nelle persone anziane e ciò aumenta il rischio di successive cadute
- fratture del polso sono invece più frequenti negli anziani di classe d’età leggermente inferiore (65-75 anni), ancora sufficientemente reattivi da cercare di frenare la caduta con le mani.
Un’altro fenomeno altrettanto importante e da tenere in considerazione, è dato dalla sindrome ansiosa post-caduta, che porta la persona a ridurre il movimento, gli spostamenti e le attività quotidiane, proprio per paura di cadere. Ciò contribuisce a ridurre la forza muscolare ( oltre che l’autostima ), favorendo una deambulazione anormale e, a lungo andare, un ulteriore aumento del rischio di caduta e di isolamento sociale (Boushon et al, 2012)
Considerato l’impatto disabilitante di questi eventi accidentali, risulta importante mantenere costantemente attivi programmi di valutazione e gestione preventiva del rischio caduta (NICE, 2013).
Per questi motivi, è fondamentale che le persone anziane, quelle che segnalano una caduta o che sono considerate a rischio di caduta, dovrebbero essere sottoposte ad una valutazione certificata rispettivamente dei deficit dell’equilibrio, dell’andatura, della mobilità e della forza muscolare, oltre che ad un programma idoneo di esercizio fisioterapico con il fine di ridurre il rischio di caduta.
La tecnologia, in questo caso, ha fatto passi da gigante e può essere enormemente di supporto in questa missione
Un esempio tra tutti è l’onda Meccano-Sonora ovvero vibrazioni a frequenze variabili che emettono frequenze meccano-acustiche che stimolano esclusivamente i muscoli trattati con un’azione meccanica , diretta ai moduli di controllo neuro-motorio.
I vantaggi che si ottengono grazie a questa energia sono:
- Miglioramento del controllo motorio grazie alla riprogrammazione delle reti nervose del controllo muscolare
- In esiti traumatici, miglioramento del deficit motorio residuo, poichè il SNC nel periodo riabilitativo modifica gli schemi motori per compensazione
- In base alla frequenza utilizzata si ottengono obiettivi terapeutici diversi
- Aumento dell’eccitabilità corticale e modulazione dell’inibizione intra-corticale
- Aumento dell’input propriocettivio ( miglioramento dell’equilibrio)
- Riduzione dello stifness articolare e quindi rigidità
- Aumento della resistenza alla fatica
- Aumento del tono muscolare
- Raggiungimento della massima forza in minor tempo
- Aumento della stabilizzazione articolare
- Controllo del dolore [dovuto alla stimolazione dei meccano-recettori (fibre a e b) che inibiscono la trasmissione del dolore determinata dalle fibre C]
- Aumento dell’attività degli osteoblasti per il miglioramento delle condizioni osteoporotiche
Questo porta a numerosi vantaggi per il paziente anziano che si sottopone a sedute terapeutiche con la vibrazione meccano-sonora, tra cui:
- Aumento della qualità di vita del paziente anziano
- Miglioramento del controllo motorio
- Decondizionamento muscolare
- Aumento della Stabilità posturale
- Miglioramento della propriocezione
- Riduzione delle rigidità articolari e delle co-contrazioni indesiderate sotto carico
- Miglioramento dell’elasticità muscolare
- Miglioramento della performance motori
- Aiuto nella prevenzione delle cadute
- Aspetti cognitivi
- Controllo
- Equilibrio
- Forza
- Flessibilità articolare
in media hanno la tendenza, rispetto ad esercizi tradizionali, di:
- migliorare dell’80% forza ed equilibrio
- migliorare del 75% la propriocettività
- migliorare le patologie legate alla schiena per problemi di “compenso”
Buona Fisioterapia
DENIS CARUSO