
NAVIGHI A VISTA O HAI UNA MAPPA? 



( tempo di lettura: 4:00 min )
Due giorni fa, stavo dialogando con un terapista. Ad un certo punto arriva una paziente, parla con lui, la sento esporre le sue problematiche e alla fine pone al terapista una domanda: mi può aiutare?
Dopo alcune domande molto rapide, legate ad una semplice anamnesi situazionale, il terapista dice:
” secondo me iniziamo con…………. e poi vediamo come va !!!!! “
Ho fatto alcune riflessioni che vorrei condividere:
- il fisioterapista ha ben chiari gli obbiettivi che il paziente vuole raggiungere dopo il percorso iniziato?
- ha settato le aspettative? Cioè il paziente ha capito, dopo il primo periodo di percorso, quali risultati ( più o meno ) otterrà?
Molto spesso vedo processi riabilitativi portati avanti ” a braccio ” senza una strategia specifica. Per questo è necessario avere:
- Un obbiettivo preciso e quantificato, costruito insieme al paziente
- Una mappa, uno strumento da poter controllare periodicamente per comprendere dove siete e come sarà necessario eventualmente modificare i percorsi in caso di ostacoli o imprevisti
Solo in questo modo sarà possibile comprendere e monitorare un percorso.
Analizzando e dialogando con riabilitatori che ottengono ottimi risultati e secondo la mia esperienza, ho compreso che 5 sono le fasi utili per erogare un progetto riabilitativo efficace:
- Investigazione e comprensione
- Analisi
- Proposta
- Preparazione
- Nuova Analisi
Iniziamo dalla prima fase:
INVESTIGAZIONE e COMPRENSIONE
Investigare significa fare buone domande al fine di capire quali siano i reali bisogni del paziente o quali siano, nella sua testa, i suoi obiettivi.
Cosa significa obbiettivo?
Obbiettivo è una quantificazione del risultato desiderato che una persona o un gruppo di persone immagina, pianifica e si impegna a raggiungere.
Devo fare 10 sedute di laser, non è un obbiettivo, è un mezzo ( o uno dei mezzi ) utile per raggiungere dei risultati
Voglio stare meglio, voglio avere meno dolore, voglio muovermi meglio, non è un obbiettivo, sono delle buone intenzioni.
Spesso il paziente non ha ben chiaro quale sia il suo obbiettivo. E’ compito vostro accompagnarlo e guidarlo verso la quantificazione dell’obbiettivo, secondo la vostra scienza, coscienza e competenza
Attraverso che cosa?
LE DOMANDE
Dialogo esempio:
- F: ” Signora Maria, mi ha detto che allo stato attuale ha dolori alle ginocchia e che vorrebbe non averli, per potersi muovere meglio. Che cosa intende quando mi dice ” voglio muovermi meglio?””
- P: ” Voglio riuscire a camminare senza avere dolori”
- F: ” Capisco perfettamente. Le piace passeggiare? “
- P: ” Si, solo che dopo 5 minuti che passeggio inizio ad avere dolori alle ginocchia e alla schiena “
- F: ” Mannaggia. Quanto vorrebbe che durassero le sue passeggiate?”
- P: ” Almeno per riuscire ad arrivare a casa di mia figlia, così il pomeriggio vado a trovare i miei nipotini”
- F: ” E quanto dista casa di sua figlia dalla sua? “
- P: ” Circa 30 minuti a piedi “
- F: ” Quindi mi sta dicendo che vuole che l’aiuti a camminare in modo corretto senza dolore per almeno 30 minuti affinchè lei possa, nei pomeriggi, andare a trovare i suoi nipotini? “
- P: ” Si, mi piacerebbe tanto “
Obbiettivo quantificato: 30 minuti di camminata senza problematiche di deambulazione e in assenza di dolore.
Come lo vedi come spunto di riflessione?
Per ottenere un risultato,
devi sapere cosa vuoi
e cosa vuole la persona che si affida a te.
E sapere cosa vuoi o cosa vuole il tuo paziente,
non è per nulla scontato
La domanda successiva che è giusto porsi, al fine di monitorare il percorso che insieme studierete e di arrivare al raggiungimento degli obbiettivi, è:
Come farete a sapere che avrete raggiunto l’obbiettivo?
E tu, navighi a vista o hai una mappa?
Mi farà piacere avere i vostri punti di vista, al fine di far crescere un metodo utile per accrescere la capacità di investigare e quantificare gli obbiettivi.
Buona fisioterapia
DENIS CARUSO