‼️COME MONITORI E VALUTI IL TUO LAVORO ? ‼️
( tempo di lettura 5:40 min. )
‼️ Come monitori e valuti il tuo lavoro? ‼️
Sono un venditore.
Aiuto i professionisti della riabilitazione a migliorare i propri progetti riabilitativi e il loro business, attraverso:
- la consulenza
- le tecnologie
- l’assistenza
- la formazione
E’ la fine dell’anno.
Un anno professionalmente e personalmente molto appagante. Fatto di rinforzo di relazioni, crescita personale, errori, risoluzioni.
Ed è ora di “tirare una riga”.
ANALIZZARE e VALUTARE
Come ogni anno, mi siedo alla mia scrivania e 3 sono le domande che mi pongo:
- Ho raggiunto gli obbiettivi che mi ero prefissato l’anno scorso?
- Cosa ho fatto di meglio e quali sono state le azioni di miglioramento?
- Quali sono i miei nuovi obbiettivi di breve termine?
Ritengo molto utile guardarsi indietro, analizzare cosa di buono è stato fatto, per poterlo replicare e addirittura migliorare, e cosa è andato meno bene, per poterlo analizzare ed ottimizzare.
Cosa ha funzionato e cosa ha funzionato meno.
A livello professionale, e anche personale, ritengo questa analisi, un’attività fondamentale per la propria crescita.
Un’azione che svolgo comunque con cadenza mensile, quantificando, erogando numeri al mio operato, che non sono solo numeri di fatturato, ovviamente fondamentali, ma anche numeri legati alla qualità del lavoro svolto in tutti i suoi processi.
In che modo ho aiutato i miei clienti nella risoluzione delle proprie sfide o nel raggiungimento degli obbiettivi che, insieme, avevamo stabilito con l’inizio del nostro progetto insieme?
Cosa, il mio cliente, ha ottenuto, grazie al lavoro fatto insieme a me, attraverso i miei prodotti e servizi?
Propongo prodotti e servizi.
Come voi, professionisti della riabilitazione!!!!!!!
Vendere un ciclo di riabilitazione per un blocco sacrale, non vuol solo dire vendere sedute di tecar, di manipolazione, di laser, di tecniche di sblocco articolare. Non solo.
Vuol dire sopratutto ascoltare, comprendere, dare valore, fidelizzare e, cosa più importante, prendersi la responsabilità del risultato.
In sintesi, aiutare il paziente/cliente a raggiungere gli obiettivi che sono stati, insieme ,pianificati, grazie al percorso fatto.
A volte gli obbiettivi arrivano in modo ritardato o addirittura non arrivano.
Quindi, cosa può essere utile fare se questo non accade?
- Analizzare il processo?
- Intuire cosa è possibile migliorare?
- Comprendere quali sono le azioni che si devono intraprendere, per migliorare la qualità di prodotto e servizio?
- Inserirle nell’elenco dei nuovi obbiettivi?
Troppo spesso vedo processi che, anche se a volte non portano risultati, non vengono modificati in nome di:
- ” Ho sempre fatto cosi”
- ” Non ho tempo di modificare o inserire altri elementi”
- ” Il paziente già non vuole pagare tanto, se aggiungo altre cose, quanto lo devo far pagare?”
Riflessione sul punto 3:
il paziente/cliente vuole pagare meno e avere dubbi sul raggiungimento degli obbiettivi e di conseguenza avere il rischio di buttare via i soldi, o preferisce pagare di più e avere garantiti dei risultati ottimali?
Io la risposta la posso intuire, ma il paziente/cliente sicuramente la conosce.
Gliel’abbiamo fatta la domanda?
Dunque, grazie a questa analisi, faccio, insieme a voi, alcune riflessioni:
- Abbiamo ben chiaro in testa, il significato di obbiettivo?
- Se, grazie alla conoscenza e competenza che ci contraddistingue, la risposta è SI, abbiamo metodi e strumenti per quantificarlo, dando all’obbiettivo un numero da perseguire?
- Riusciremo a dire al paziente/cliente, in che modo sapremo che l’obbiettivo è stato raggiunto?
- Abbiamo le competenze, i metodi, gli strumenti, per aiutare con certezza il paziente/cliente a raggiungere gli obbiettivi?
- Abbiamo un metodo replicabile per monitorare il percorso?
- Abbiamo un processo che ci aiuti a capire perchè sta andando bene o perchè non sta andando secondo i programmi, al fine di poterlo cambiare in corso d’opera,?
Perchè ho voluto fare con te queste riflessioni?
Io per primo, fino a qualche tempo fa , non mi ponevo queste domande. Il mio interesse primario era quello di soddisfare le richieste del mio cliente. Mi interessava portare a casa il contratto.
Non analizzavo, non mi interessava il risultato finale.
A volte andava bene.
A volte, dal mio prodotto, il cliente non otteneva un vantaggio.
Non lo ritenevo un mio problema. Io gli ho dato quello che mi aveva chiesto.
Mi aveva dato la sua fiducia e i suoi soldi.
In cambio di cosa? Di un risultato non garantito.
Non mi prendevo la responsabilità del raggiungimento dell’obbiettivo. Addirittura non si aveva un obbiettivo
Troppo spesso sento pazienti che dicono:
- ” Sono andato a fare fisioterapia ma sto esattamente come prima“
- ” Ho fatto fisioterapia e poi, visto che non c’erano i risultati, il fisioterapista mi ha detto che più di così non poteva fare e non sapeva cosa poter fare di meglio, senza nemmeno darmi soluzioni alternative “
Ora affronto la vendita ai professionisti della riabilitazione, come se fossi un fisioterapista di fronte ad un paziente che si affida a me per l’ottenimento di risultati terapeutici concreti.
Grazie alle mie auto-valutazioni, continuo ad approfondire, mi faccio carico delle problematiche che possono sorgere , cerco soluzioni nuove, investo, intreccio collaborazioni esterne con persone che possono a loro volta aiutare i miei clienti.
Ogni obbiettivo mancato, non è una sconfitta, ma un motivo di crescita e di innovazione, ricerca di metodi e tecnologie nuove .
L’obbiettivo non è un giudice, è un allenatore.
Per questo ritengo sia utile mettersi in discussione, valutare i casi di successo ma sopratutto approfondire quelli di insuccesso
Quindi, nell’augurare a tutti le migliori festività natalizie di sempre, la domanda che vi faccio, è:
‼️ COME VALUTI IN TUO LAVORO? ‼️
Fammi sapere cosa ne pensi, scrivendomi nei commenti 😉
Buona Riabilitazione
DENIS CARUSO