IL SISTEMA DI DECOMPRESSIONE SPINALE FUNZIONA DAVVERO NEI TRATTAMENTI DELLE PATOLOGIE LOMBARI?
( tempo di lettura 6:49 min.)
La lombalgia è la principale causa di disabilità a lungo termine nel mondo; la sua incidenza nel corso della vita è del 58-84% e l’11% degli uomini ed il 16% delle donne sono affetti da lombalgia cronica.
Il 7% dei consulti dei medici di medicina generale (MMG) è riferibile alla lombalgia, che ogni anno determina la perdita di 4,1 milioni di giornate lavorative.
Oltre il 30% dei pazienti con sciatalgia presentano sintomi clinicamente significativi ad un anno dall’insorgenza.
Questi sono gli importanti numeri che escono da uno studio del 25 aprile del 2017
Le patologie della colonna vertebrale sono estremamente diffuse nei Paesi industrializzati: il cosiddetto mal di schiena colpisce dal 60 all’80% degli adulti, ed è la causa più rilevante d’infermità lavorativa e di disabilità sotto i 45 anni.
Questi invece i numeri, a livello nazionale, discussi al XXXV Congresso Nazionale della Società di Chirurgia Vertebrale G.I.S. (Gruppo Italiano Scoliosi) nel maggio scorso
Alcuni esperti parlano di almeno 15.000.000 di persone che nel nostro paese, soffrono di mal di schiena e in particolare di forme di lombalgia, discopatie, stenosi ed ernia del disco lombare.
Quest’ultima è una malattia molto dolorosa e invalidante, che colpisce prevalentemente i giovani e gli adulti in piena età lavorativa, tra i 20 e i 50 anni, creando enormi problemi sul piano socio-sanitario ed economico.
In che modo è possibile aiutare le persone affette da queste problematiche, cercando di evitare gli interventi chirurgici e le iniezioni, per tempi prolungati?
Oggi la soluzione, per le strutture riabilitative, si chiama
UNITA’ DI TRAZIONE
A supporto della mia idea, presento uno studio interessante
Valutazione tomografica computerizzata delle strutture spinali lombari durante la trazione
Numerosi studi ( che approfondiremo sicuramente in altri articoli che scriverò) riportano che la trazione attua i seguenti vantaggi:
- diminuisce il carico di compressione sui dischi intervertebrali
- riduce l’ernia
- allunga i muscoli e i legamenti della colonna vertebrale lombare
- diminuisce lo spasmo muscolare
- allarga i forami intervertebrali.
Lo scopo di questo studio era di:
- valutare gli effetti della trazione statica motorizzata orizzontale sulle strutture anatomiche spinali (area erniata, area del canale spinale, altezze del disco intervertebrale, diametro foraminale neurale e diametro muscolo psoas) mediante misure quantitative in pazienti con ernia del disco (LDH).
- Valutare l’effetto della trazione in diverse localizzazioni (ernia mediana e posterolaterale) a diversi livelli (L4-L5 e L5-S1).
PREMESSA
- 32 pazienti con LDH acuta, hanno partecipato allo studio
- Uno speciale sistema di trazione è stato utilizzato per applicare la trazione lombare statica motorizzata orizzontalmente.
- Prima e durante la trazione è stata eseguita una scansione TC per osservare i cambiamenti nell’area del canale spinale e del materiale discale erniato, nella larghezza dei forami neurali, nelle altezze del disco intervertebrale e nello spessore del muscolo psoas.
- Durante la trazione, l’area discale sporgente e lo spessore del muscolo psoas sono diminuiti rispettivamente del 24,5% (p 1⁄4 0:0001) e del 5,7% (p 1⁄4 0:0001).
- L’area del canale spinale e la larghezza del forame neurale sono aumentate rispettivamente del 21,6% (p 1⁄4 0:0001) e del 26,7% (p 1⁄4 0:0001).
- L’altezza del disco inter-vertebrale anteriore è rimasta invariata con la trazione, tuttavia l’altezza del disco inter-vertebrale posteriore è stata notevolmente ampliata.
- Questo studio è il primo a valutare in dettaglio e quantitativamente l’effetto della trazione spinale lombare orizzontale motorizzata sulle strutture spinali e sull’area erniata.
- Secondo misure dettagliate si è concluso che durante la trazione di individui con LDH acuta si verificava una riduzione delle dimensioni dell’ernia, un aumento dello spazio all’interno del canale spinale, un allargamento del forame neurale e una diminuzione dello spessore del muscolo psoas.
RISULTATI
- Hanno partecipato allo studio undici donne (34,4%) e 21 uomini (65,6%), con un’età media di 36 anni +/- 8,6 anni (range 18-55), altezza media di 171 cm +/- 7,0 cm (range 160-178 cm) e peso medio di 73,5 +/-10,7 kg (60 – 85 kg).
- Tutte le ernie erano di tipo protruso.
- 27/32 pazienti (84,4%) avevano un’ernia del disco L4-L5 e 5 pazienti (15,6%) un’ernia del disco L5-S1.
- Le localizzazioni erano 23 mediane e 9 erniazioni posterolaterali.
- Al basale l’area del materiale discale sporgente era di 103,3 × 58,2 mm2. Durante la trazione è sceso del 24,5% a 77,9 × 49,7 mm2 (paired t test, p 1⁄4 0:0001)
- La riduzione era più evidente nelle protrusioni mediane che nelle protrusioni posterolaterali, ma non vi era alcuna differenza significativa tra i gruppi (Wilcoxon prova, p > 0:05).
- La riduzione era più evidente a livello L4-L5 che a L5-S1, ma non vi era alcuna differenza significativa tra i gruppi (test U di Mann-Whitney, p > 0:05).
- L’altezza del disco intervertebrale anteriore è rimasta invariata con la trazione, tuttavia l’altezza del disco intervertebrale posteriore è stata notevolmente ampliata.
- Durante la trazione è stata misurata un’espansione media di 3:3 × 1:9 mm (1,9%) della lunghezza della colonna lombare ( p 1⁄4 0:0001).
- Durante la trazione l’area del canale spinale e la larghezza del forame neurale sono aumentate rispettivamente del 21,6% e del 26,7%.
- Lo spessore del muscolo psoas è stato ridotto del 5,7%.
CONCLUSIONE
- Questo studio è stato il primo a mostrare l’effetto dettagliato e quantitativo della trazione lombare motorizzata sulle strutture anatomiche spinali e sull’area erniata.
- Si può concludere che durante la trazione una riduzione della massa del disco erniato, l’allargamento sia del canale spinale che dei forami neurali, contribuiscono a questo effetto.
- Pertanto, se un’ernia del disco ha causato la compressione della radice del nervo spinale, una diminuzione del materiale del disco erniato mediante trazione può alleviare la pressione meccanica e il dolore.
Sarı et al./Physiotherapy Theory and Practice 21 (2005) 3-11
In conclusione, avere un sistema di trazione che aiuti il paziente in modo concreto, nella gestione di dolore, mobilità, benessere, grazie ad una terapia ben tollerata e piacevole, unita all’impegno nell’esecuzione di corretti esercizi riabilitativi, al fine di migliorare e stabilizzare gli effetti terapeutici che si ottengono grazie alla terapia di decompressione spinale, potrebbe essere utile?
Vi va di darmi un feedback?
Buona fisioterapia
DENIS CARUSO