Molte volte, parlando con i terapisti, è insistente la lamentela sulla superficialità delle prescrizioni mediche relative alle terapie fisiche strumentali.
Nello specifico vorrei parlare di una tipica prescrizione:
10 SEDUTE LASER-TERAPIA
Vi è mai capitato?
Chiaramente la prima domanda (anzi vorrei dire domande) che i fisioterapisti mi fanno:
Che tipo di laser?
Quale lunghezza d’onda? (810 nm, 980nm, 1064nm)
Con quale modalità di emissione? (continua, pulsata, superpulsata)
Con quale modalità operativa? (manipolo o scansione)
Con che dosaggi? (quanti mJ)
Perché proprio 10 sedute? Sulla base di cosa?
Ma sopratutto la domanda fondamentale in riferimento alla patologia:
Quale effetto devo ottenere dalle sedute?
Forse ai medici sembrano scontate tutte queste domande, ma poi comunque il paziente si chiede perché con un apparecchio sente caldo e con l’altro no, perché con un apparecchio rimane in terapia 20 minuti e con un altro solo 5 minuti.
Sai benissimo che lunghezze d’onda diverse hanno interazioni diverse con il tessuto, che con una tipologia di emissioni diverse ottieni effetti terapeutici notevolmente diversi.
Vorrei quindi con questa serie di articoli, andare a ripassare alcuni aspetti fondamentali della terapia laser.
CARATTERISTICHE DELLA LUCE LASER
Le tre caratteristiche principali della luce laser sono:
MONOCROMATICITA’: la luce laser ha un colore ben definito chiamato Lunghezza D’onda
DIREZIONALITA’: Dove punto la luce, la stessa si dirige in modo preciso (a meno che non ci siano elementi riflettenti come ad esempio specchiche ne deviano la direzione)
COERENZA: la luce laser ha uno e un solo colore quindi la differenza di fase dell’onda elettromagnetica creata rimane costante nel tempo
Proprio la prima e la seconda sono fondamentali per un OTTIMO, EFFICACE, PRECISO trattamento laser.
Nello specifico:
MONOCROMATICITA’: lunghezze d’onda diverse interagiscono in modo diverso con il tessuto. Ad esempio il 1064 nm a causa del più alto assorbimento in acqua, crea un’onda fotomeccanica e fornisce un forte sollievo dal dolore mentre l’810 nm tende ad essere maggiormente assorbito dalla melanina. Il 1064 nm risulta avere un minor effetto scattering, ovvero tende ad essere un raggio più focalizzato, rispetto un 980 nm che tende ad essere più radiale
DIREZIONALITA’: Proprio per questa caratteristica, risulta fondamentale la Perpendicolarità poiché è comprovato che con angoli di incidenza > dell’ 8% tra sorgente e superficie, non ho più assorbimento ma la Totale Riflessione