L’onda d’urto. Relazione sulla metodica
Relazione sulla metodica delle onde d’urto radiali
Le onde d’urto radiali sono indicate per tutte quelle affezioni patologiche che generalmente non sono immediatamente risolvibili con la terapia tradizionale o refrattarie alla terapia farmacologica, e a tutti quei pazienti che non possono assumere medicinali.
Premessa
Quotidianamente noi fisioterapisti, che svolgiamo il nostro lavoro presso centri di terapia fisica o studi professionali, ci troviamo di fronte a patologie che riguardano muscoli ,tendini, strutture fibrocartilaginee ed ossa. Spesso per sedare situazioni infiammatorie siamo soliti praticare sedute di terapia classica come laser, magneto, ultrasuoni, crio, tens che sicuramente essendo utilizzate da anni rientrano in un protocollo consolidato e collaudato ma non sempre danno una risposta immediata sulla risoluzione dell’infiammazione e del dolore e non sempre trovano indicazioni in fase acuta. Molto spesso la terapia classica trova indicazione o viene prescritta quando probabilmente il paziente si trova in fase sub acuta e dopo aver effettuato una terapia farmacologica con antinfiammatori, decontratturanti, ecc andando a lavorare pertanto in una fase conclusiva per ripristinare gli equilibri che temporaneamente si sono alterati.
Molto spesso chi come noi lavora in trincea e quotidianamente si interfaccia con affezioni patologiche di ogni tipo spera di poter avvalersi di un’arma balistica che associata alle manualità acquisite in quasi venti anni di esperienza possano dare delle risposte significative immediate e risolutive senza ricorrere a fermaci ed alchimie di ogni genere. Ne abbiamo parlato con un amico che vediamo spessissimo perché ci assiste sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dei nostri elettromedicali (direttore tecnico di una famosa azienda produttrice di apparecchiature elettromedicali) e ci ha suggerito di provare ad usare un apparecchio di loro produzione “le onde d’urto radiali”. Dopo un iniziale diffidenza abbiamo iniziato a utilizzare questa metodica in tutte quelle affezioni patologiche in cui queste ultime sono indicate e che generalmente non sono immediatamente risolvibili con la terapia tradizionale o refrattarie alla terapia farmacologica e a tutti quei pazienti che non possono assumere medicinali.
Esperienza
Abbiamo iniziato a monitorare le varie situazioni patologiche seguendone inizio, decorso e risoluzione. Da gennaio 2010 abbiamo trattato anche gratuitamente 192 pazienti di cui 110 donne e 82 uomini. Da premettere che a seconda delle patologie abbiamo lavorato sottoponendo i pazienti una volta a settimana dalle 3 alle 5 sedute complessive, utilizzando una pressione da 1,5 a 5 Bar di pressione ed una frequenza da 3 a 12 Hz, sparando dai 500 ai 3000 colpi seguite da una seduta di laserterapia sulla zona trattata.
Li abbiamo divisi per patologia in 7 gruppi costituiti da uomini e donne con un età compresa tra i 17 e i 87 anni in questo modo:
Fascite plantare: 30 donne e 22uomini
epicondilite ed epitrocleite: 12 donne e 15 uomini
cocxalgia: 6 donne e 11 uomini
sindrome del tunnel carpale: 13donne e 7 uomini
sindromi dolorose della spalla: 38 donne e 17 uomini
achillodinia: 8donne e 6 uomini
sindrome rotulea: 3donne e 4 uomini
Del 1°gruppo quello dei pazienti affetti da fascite plantare 6 hanno riferito la scomparsa del sintomo dopo 3 sedute, 20 hanno riferitola scomparsa del sintomo dopo la quinta seduta avvertendo una sensazione di benessere sin dalla prima seduta. 14 hanno accusato un benessere altalenante nelle prime sedute soprattutto durante in carico per poi stare bene dopo la quinta seduta, 5 hanno avuto un miglioramento della sintomatologia ma non la completa risoluzione con dolore altalenante,6 sono stati refrattari al trattamento dalla prima alla 5 applicazione(sintomatologia invariata),1 non abbiamo avuto più notizie dalla 1° applicazione.
del 2° gruppo 16 hanno risolto il problema dopo 3 sedute definitivamente,3 dopo 5 applicazioni, 4 hanno riferito la scomparsa del sintomo a riposo e riduzione del dolore nelle A.V.Q, 2 hanno riferito una diminuzione della sintomatologia dolorosa a riposo ma un “fastidio” nel sollevare un peso(ad es .una sedia) o nella simulazione di” avvitare”,2 non abbiamo avuto notizie dopo la seconda e la terza seduta.
Del 3° gruppo, 7 hanno riferito la scomparsa del sintomo dopo 5 sedute, 4 scomparsa della sintomatologia dolorosa a riposo e leggero “fastidio”nel compimento di A.V.Q o nello scendere e nel salire i gradini di una scala dopo 5 sedute,4 hanno riferito una modesta risoluzione della sintomatologia che è sempre presente nelle A.V.Q,2 non abbiamo avuto notizie dopo 3 applicazioni.
Del 4°gruppo 15 hanno riferito la scomparsa del dolore e parestesie alle dita dopo 5 sedute,3scomparsa del dolore ma con parestesie alle tre dita occasionali prevalentemente notturne dopo 5 sedute,2 scomparsa del dolore a riposo ma presente durante l’attività manuale e parestesie dopo 5 sedute.
Del 5° gruppo 30 hanno riferito la scomparsa del dolore e la restituito ad imtegrum articolare dopo 3-5 sedute,9 la scomparsa del dolore a riposo ma non nel compimento di A.V.Q. senza limitazione articolare della scapolo omerale,6 la scomparsa della sintomatologia dolorosa a riposo con limitazione funzionale negli ultimi gradi di movimento.5 riduzione del dolore a riposo ma presente nelle A.V.Q,4 sono stati refrattari al trattamento(nessun
miglioramento),1 non abbiamo avuto notizie dopo la prima seduta.
I pazienti di questo gruppo si sono sottoposti anche a un ciclo tri-settimanale di mobilizzazione articolare e rieducazione funzionale, con tecniche decantanti fino al termine delle sedute.
Del 6°gruppo 10 hanno riferito la scomparsa del dolore sia a riposo che in movimento,2 scomparsa del dolore a riposo ma leggero risentimento nel saltare (pallavoliste)dopo le 5 sedute per conseguire la completa risoluzione alla 7°applicazione,2 non abbiamo avuto notizie dopo la terza applicazione.
Del 7°gruppo 5 hanno riferito la scomparsa del sintomo doloroso dopo 3 sedute,2 dopo la 5°sia a riposo che durante il compimento di A.V.Q.
I pazienti sono stati ricontattati telefonicamente dopo 15 e 30 giorni confermando il risultato ottenuto
In questa raccolta di dati non sono state menzionate applicazioni somministrate a supporto della terapia classica per il trattamento di infiammazioni e contratture muscolari compartimentali risolte con successo e 5 esperienze su atleti di una squadra di pallacanestro su contratture dei paravertebrali associando alla seduta di onda d’urto (500 colpi a 2 Bar di pressione e 3 Hz di frequenza) l’applicazione di un taping kinesiologico risolte con 1
applicazione brillantemente.
Conclusioni
Lo scopo di questo lavoro non ha la pretesa di avere una validità scientifica, ma di fornire a chi come noi dedica a questo lavoro gran parte della giornata,delle informazioni che possano far riflettere e conoscere una metodica che a nostro avviso può fungere da supporto o essere un’alternativa al trattamento farmacologico o chirurgico. Un ringraziamento particolare va alla multinazionale BTL Industries che mi ci ha dato l’opportunità di
conoscere questa apparecchiatura e di utilizzarla.
Dott.ssa Antonella Pescina .Dott Michele Sabbato Fisioterapisti