La Gait Analysis nei protocolli di riabilitazione
Che cos’è la Gait Analysis?
E’ uno strumento per la valutazione oggettiva del cammino ma la sua efficacia in ambito clinico è ancora in dubbio. Viene utilizzata tantissimo nella ricerca sul movimento umano, ma poco utilizzata in ambito fisioterapico e riabilitativo poichè i costi delle tecnologie sono molto elevati.
Attualmente esistono dispositivi molto validi per l’acquisizione e l’analisi dei soli parametri spazio-temporali del passo, la simmetria e la cinetica dei pelvi.
Questo articolo, attraverso la presentazione di un caso clinico, mostra come lo studio dei valori rilevati da questi sistemi, abbinato ad una buona conoscenza della biomeccanica del cammino, possa costituire un’opportunità valutativa importante per il monitoraggio del percorso riabilitativo del paziente.
Il ripristino della perfetta efficienza del cammino rappresenta l’obbiettivo finale e il più importante di molti protocolli terapeutici.
Nonostante la sua apparente semplicità, sappiamo che esso è un intricato intreccio di interazioni tra cervello, colonna spinale, nervi periferici, muscoli, ossa e articolazioni.
Camminare richiede:
- attenzione cognitiva
- forza muscolare adeguata
- buon controllo motorio
Un movimento sbagliato, può dunque agire su diversi aspetti, ma si manifesta sempre come una asimmetria del gesto, comportando numerose compensazioni.
Gait Analysis: limiti nell’applicabilità in ambito riabilitativo
Il sistema è da sempre stato usato più nell’ambito della ricerca ma poco utilizzato nell’ambito della pratica fisioterapica e riabilitativa a scopo valutativo.
La maggior parte dei laboratori di Gait Analysis è dotata di un sistema composto da:
- Sistema di telecamere digitali (fino a 16 telecamere) ad alta risoluzione (fino a 4 Mpixel) per la rilevazione dei movimenti
- Sistemi di Biofeedback di superficie con sistemi wireless multicanale per la rilevazione del segnale elettromiografico
- Pedane di forza
Il tutto per una rilevazione di tutti i parametri spazio – temporali, di cinematica e cinetica.
Le durate dei test sono variabili, ma dovendo considerare la necessità di un colloquio per un’anamesi iniziale e tutta la fase di preparazione al test del paziente, supera sempre i 60 minuti.
Detto questo appare evidente che un sistema di questo tipo non potrà mai essere utilizzato a fini valutativi riabilitativi, in particolare per i seguenti motivi:
- Sistemi molto complicati nel loro utilizzo
- Software di difficile interpretazione anche per i medici più esperti
- Interazione di più figure contemporaneamente (Fisiatra, fisioterapista, Ingegnere Biomeccanico, Etc.)
- Necessità di un luogo appositamente preparato utilizzabile solo per questa attività
- Personale dedicato
- Costo dei sistemi molto elevato
- Costo gestionale alto
Ma sopratutto Rapporto costo-beneficio sfavorevole
Inoltre è da considerare che un ambiente ricco di strumentazione, riempito dalla presenza di più figure contemporaneamente, può inficiare la qualità del cammino del paziente poichè ha la tendenza di concentrarsi troppo su ciò che sta facendo con la conseguenza che il suo pattern motorio potrebbe essere lontano da quello reale e, quindi, non rappresentativo
Questo aspetto ha destato negli ultimi anni una forte attenzione. La capacità di catturare il movimento umano spontaneo in un ambiente conosciuto tale da non condizionarne la performance, porta diversi benefici tra cui la possibilità di valutare gesti motori diversi con una preparazione veloce senza coinvolgere più di tanto il paziente da valutare (utilizzo di marker da dover indossare ad esempio).
Per incoraggiare i fisioterapisti al maggior utilizzo del sistema di Gait Analysis, e quindi ad un approccio scientifico e sopratutto oggettivo all’interno dei percorsi riabilitativi, diventa sempre più importante svincolarsi dalle necessità di utilizzare strumenti ingombranti e costosi a favore di tecnologie più flessibili, portatili e di semplice ed immediato utilizzo, rese disponibili dalle nuove tecnologie.
Buona Fisioterapia
Denis Caruso