LA TELE-RIABILITAZIONE ALL’EPOCA DEL COVID-1
“La mia visione è che l’ultima destinazione dell’assistenza infermieristica sarà trattare i malati direttamente nelle loro case…….”
(cit. Florence Nightingale 1867 ispiratrice dell’assistenza infermieristica).
L’assistenza domiciliare infermieristica e riabilitativo-fisioterapica, rappresenta già oggi una preziosa opportunità assistenziale per pazienti non trasportabili o, per qualche motivo, impossibilitati a raggiungere le strutture.
Il COVID-19 però, ha richiesto una rapida accelerazione di alcuni processi di rinnovamento, sopratutto tecnologico, concretizzando numerosi progetti di tele-medicina , che già erano comunque avanzati (vedi monitoraggio ECG, etc.)
Poco si è fatto nell’ambito della Tele-riabilitazione a supporto di pazienti guariti dall’infezione da SARS -COV-2, ma anche per tutti i pazienti impossibilitati ad accedere alle strutture riabilitative a causa delle restrizioni del lockdown.
Nelle prime settimane dell’emergenza pandemica da CORONA VIRUS, sono stati descritti in modo preciso e approfondito tutti i drammatici aspetti patologici acuti del COVID-19, con le problematiche respiratorie di crescente entità, fino alla crescente necessità ricorrere alla terapia intensiva.
Prendendo di riferimento un interessante articolo riguardante il reparto di Unità operativa di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale “Luigi Sacco “ di Milano, reparto che fin da subito è stato coinvolto nell’assistenza riabilitativa dei pazienti ricoverati con diagnosi di COVID-19, si legge che solo il 12% chiedevano una valutazione per impostare un Processo Riabilitativo Individuale di Riabilitazione Respiratoria, mentre il 26% delle richieste erano indirizzate ad impostare una Riabilitazione per rispondere alla Sindrome di Allettamento conseguente alla lunga permanenza in terapia intensiva.
Il dato più significativo, però, è che oltre il 24% delle richieste chiedevano in modo esplicito approcci riabilitativi di carattere neurologico o neuromotorio.
Si denota dunque quanto il virus non fosse solo patologia respiratoria, ma in modo riflesso creasse problematiche all’intero organismo:
- simil Ictus
- polineuropatia sensitivo-motoria
- sofferenza di singoli nervi periferici da compressione superficiale
- sindrome da allettamento
- mialgie diffuse
Tutto ciò ha imposto la necessità di predisporre valutazioni fisioterapiche individuali e la conseguente impostazione di Progetti Riabilitativi individuali altamente personalizzati.
Ecco quindi la necessità dell’esecuzione di:
- analisi del movimento
- valutazioni dei range articolari
- valutazioni delle fluidità di movimento
- valutazioni di equilibrio statico semi-statico e dinamico
- valutazioni del cammino
attraverso sistemi a sensori-inerziali, pedane stabilometriche, optoelettronica, dei pazienti post-covi
Solo in questo modo, con precisi indicatori e strumenti di monitoraggio, si possono identificare le conseguenze neuromotorie del COVID-19
Inoltre, molte persone devono rimanere a casa dopo la degenza, oppure a causa delle restrizioni e non hanno la possibilità di recarsi sempre presso le strutture riabilitative.
Qui entra in gioco il sistema KARI di Euleria, un sistema dove il fisioterapista è in grado di programmare una sequenza di esercizi prestabiliti da far eseguire al paziente.
Un sistema di interfaccia composto da Tablet e sensore inerziale indossabile, guiderà il paziente passo passo nell’esecuzione dell’esercizio o della serie di esercizi predefiniti dal terapista. Un sistema feedback mostrerà al paziente la perfetta esecuzione del movimento richiesto.
Il terapista da remoto presso il proprio studio, monitora i grafici dei movimenti effettuati e potrà così valutare i miglioramenti del proprio paziente a distanza.
Nel caso in cui il paziente trovasse difficoltà nell’esecuzione degli esercizi assegnati, entra in gioco un sistema di Televisita ovvero di lnterazione a distanza tra il professionista e il paziente.
Florence Nightngale, nel 1867, concludeva dicendo “ …. Ma non serve parlare dell’anno 2000.”
Solamente oggi nel 2020, quella visione comincia a delinearsi grazie a sistemi sensorizzati che, a distanza , consentono ai fisioterapisti di rimanere “vicino” anche se a distanza, ai loro pazienti.
E’ comunque fondamentale, sopratutto a protezione dei pazienti più anziani, studiare un nuovo linguaggio comunicativo e nuove modalità di colloquio con il paziente, oltre alla necessità di dotarsi di sistemi di semplice utilizzo per il paziente, affinché lo stesso percepisca che il trattamento è reale nonostante la valutazione e la visita sia stata virtuale
Buona Fisioterapia a tutti
DENIS CARUSO