Oltre la tele-riabilitazione : riabilitazione guidata dai dati
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Cosa vuol dire Riabilitazione “guidata” dai dati?
Analizziamo il significato delle parole
- RIABILITAZIONE = riportare un paziente ( ad esempio un post operato di spalla ) a riprendere al 100% la piena funzionalità che aveva prima dell’intervento o risolvere al meglio tutti i limiti funzionali che la patologia gli pone.
- DATI = Sono numeri, oggettivazioni derivanti da misurazioni, rilevati da strumenti di monitoraggio
La mia esperienza a stretto contatto con i fisioterapisti, mi porta a dire che spesso ci si concentra solamente sul:
- Fare la seduta terapeutica
- Trattare il dolore
- Seguire solo ed esclusivamente la prescrizione medica che indica le classiche “10 sedute di tecar”
perdendo di vista quelli che sono i veri obbiettivi che un fisioterapista, come se fosse un personal trainer, dovrebbe pianificare nel tempo insieme al paziente.
Molti mi dicono:
- “ma la fisioterapia è soggettiva”
- “ogni paziente risponde a modo suo”
- “è difficile pianificare degli obbiettivi nel tempo”
- “dipende da tante variabili”
Per questo ritengo fondamentale un processo o sistema di monitoraggio. In sintesi
UNA RIABILITAZIONE GUIDATA DAI DATI
L’obbiettivo di questo articolo, è far capire quanto sia importante la valutazione oggettiva ( cioè oggettivata con numeri ) e il monitoraggio dei propri trattamenti ma non solo per capire se una grandezza fisica o la sinergia di queste ( attenzione ho detto grandezza fisica non macchina ),e una metodica di lavoro associata, sia vincente o meno.
Ritengo che il monitoraggio sia l’unico modo per dimostrarlo.
Certo, fare la rapida seduta fisioterapica è forse molto più remunerativa e porta a risultati economici nell’immediato, se il tuo obbiettivo è quello di trattare il paziente per 10 giorni e basta.
Ma se l’obbiettivo è prendere per mano il paziente e portarlo al raggiungimento dei risultati che insieme avete pianificato, monitorandoli e oggettivandoli, oltre che ad una soddisfazione personale e professionale, acquisirete anche la piena fiducia del paziente, che vi vedrà come una guida e tornerà periodicamente da voi. Così non dovrete costantemente abbassare i prezzi della seduta laser o tecar per entrare in concorrenza con i competitor, ma avrete un bacino di pazienti che costantemente si autoalimenta.
- Ma io non ho tempo per fare le valutazioni
- Ma la tecnologia necessaria richiede un investimento troppo elevato
- Ma la strumentazione è troppo complessa e i dati troppo complicati per essere interpretati
- Ma io non ho lo spazio nel mio studio per un laboratorio di valutazione
Queste le obiezioni che mediamente mi vengono sollevate.
La mia risposta è: se è comunque per te fondamentale occuparti dei risultati del paziente, con l’obbiettivo principale di accompagnarlo al raggiungimento dei suoi e vostri obbiettivi nella soluzione delle sue problematiche, le soluzioni adeguate si trovano.
Le MIE risposte alle obiezioni sono:
- Un buon processo valutativo, non ha necessità di tempi lunghi di applicazione se la metodica e gli strumenti adottati, insieme agli attuali software e tecnologie disponibili, sono intelligenti e di semplice ed immediato utilizzo. Per questo è fondamentale essere affiancati da un valido consulente, a cui non interessi solo la vendita dello strumento ma, come per te e il tuo paziente, il raggiungimento dei tuoi obbiettivi.
- Il concetto di investimento, è sempre legato agli impatti che lo stesso può portare al tuo lavoro. Vedo costantemente decine di migliaia di € spesi nell’ultimo modello di laser o di tecar che comunque, ad oggi, non portano un significativo valore aggiunto all’effetto terapeutico o un valore aggiunto al tuo lavoro nei confronti del paziente. Perchè dico questo? Alla domanda che faccio “quanto sta migliorando il tuo lavoro e quanto migliorano i tuoi risultati terapeutici con l’utilizzo di questo nuovo modello rispetto al precedente”, 1 cliente su 5 mi sa dare una risposta quantitativa, ma meno del 15% indica un aumento superiore al 20%. La cosa peggiore peggiore però è che non sento nessun venditore, una volta effettuata la vendita, fare questo tipo di domanda al proprio cliente. Comunque l’investimento per un ottimo insieme di strumenti valutativi che servono per oggettivare monitorare e valutare i progressi del tuo paziente, è pari ad un buon laser o ad una buona tecar.
- Sono troppo complicati e complessi rispetto a cosa? E’ chiaro che un nuovo metodo deve essere allenato. Stiamo parlando di metodi che magari non hai mai applicato e quindi è normale che debbano essere allenati, al fine che poi diventino abitudine. E’ comunque fondamentale avere al fianco un ottimo consulente che ti accompagni nell’acquisizione della tua nuova competenza e che non si limiti a vendere e basta, ma che si appassioni dei tuoi risultati.
- Le nuove tecnologie disponibili, non necessitano più di spazi dedicati per poter fare delle ottime valutazioni e degli ottimi monitoraggi.
Quali vantaggi, dunque, porta un buon processo riabilitativo guidato dai dati?
- La terapia fisica, nella sua risposta e reazione agli stimoli, è soggettiva. Pure il paziente, sulla base del suo stato psico-fisico, è diverso giorno per giorno. Monitorando i risultati si può capire fin da subito se il percorso intrapreso è quello corretto o deve essere “aggiustato” nel suo stato di avanzamento.
- Consapevolizza e rende partecipe il paziente nel suo miglioramento patologico, perchè il paziente vuole sapere cosa sta facendo e per quali ragioni lo sta facendo
- Alla domanda che fai al paziente: ” come stai?” il paziente nell’80% dei casi risponde: “insomma, ho ancora male”, ma è una sua percezione poichè non vede che il suo livello di dolore oggi è associato ad un movimento migliore rispetto a quello di ieri. Se non glielo oggettiviamo, lui non lo vede.
- Facendoti aiutare dai dati, dai una dimostrazione al paziente e a te stesso, che il percorso intrapreso sta portando a dei risultati. In questo modo la risposta soggettiva non ti porta, a fine ciclo, dover giustificare un raggiungimento dei risultati al di sotto delle aspettative.
- Con i dati, puoi crearti una tua raccolta di case report ed esperienze che ti porteranno ad essere sempre più preciso sui progetti riabilitativi e sopratutto nel settaggio delle aspettative.
- Potrai capire cosa funziona, per poterlo replicare, e cosa non funziona, per poterlo migliorare
- I numeri non possono essere contestati, sopratutto sei i sistemi e le tecnologie sono immuni da errori di impostazione
- Ti differenzi dai competitor e i pazienti non verranno da te perché fai la tecar, ma perché risolvi i problemi
Voglio riportare alcuni dati prelevati da un interessante articolo ( fonte: Kinè Fisio 9 Mag. 2019 )
Le lesioni muscolari sono tra i traumi più comuni nello sport ( tra il 10% e il 30% ). Sono stati effettuati circa 50.000 studi al riguardo. Uno in particolare nel 2011 indica quanto incida un infortunio del genere in una stagione calcistica, relativamente ad atleti riabilitati ma non opportunamente monitorati e valutati.
- Risultato: 15 lesioni per squadra con perdita ( per non presenza dell’atleta ) di:
- 50 allenamenti
- 40 partite
La distorsione laterale di caviglia.
La percentuale di recidiva è tra le più alte tra gli infortuni muscolo-scheletrici
Il 40% dei soggetti che hanno avuto una LAS, sviluppa sintomi ricorrenti o persistenti definiti come ” Instabilità cronica di caviglia
Chiaro che un RTS (Return To Sport) o RTP (Return To Play) troppo veloce e non ben monitorato, aumenterebbe il rischio di nuovo infortunio se non si scelgono bene degli indicatori e gli strumenti di monitoraggio per poter valutare e certificare un rientro.
Nonostante la continua ricerca di modi per ridurre questi numeri, dal 2016 è stato registrato un indice di crescita del 4% annuo di questa tipologia di infortuni.
Inoltre la recidiva è un rischio elevato (il 60% entro 1 mese dal rientro), e come sapete , ciò comporta una lesione più importante e un iteri riabilitativo più lungo.
Questo a causa di un pessimo monitoraggio e valutazione
La riabilitazione guidata dai dati aiuta il fisioterapista nell’accompagnare il paziente in un rientro all’attività sicuro e duraturo
Buona riabilitazione a tutti
DENIS CARUSO